Una ricetta per una vita felice: sfidarsi

Scala del fare

Oggi vi voglio parlare brevemente di una nuova consapevolezza che ho maturato negli ultimi anni, ovvero l’importanza di sfidare se stessi.

Sfidarsi in qualunque disciplina, anche molto distante dalle proprie consolidate abilità in cui ci si sente sicuri.

Agendo in questo modo, un bel giorno ho realizzato che anche i geni eclettici del calibro di Leonardo da Vinci, Aristotele, Benjamin Franklin o Pico della Mirandola (solo per citarne alcuni) avevano raggiunto questo grado di consapevolezza ed ora capisco il perché, dato che sto seguendo le loro orme.

Ma non sono il tipo che fa esperimenti fini a se stessi e perciò, prima di immergermi in queste avventure, ho sempre cercato di trovare il modo di conciliare l’utile al dilettevole, che è anche un espediente per sentirsi meno in colpa per aver trascurato gli “impegni” della vita o per aver sperperato energie e denaro.

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Ho realizzato che l’iper-specializzazione è un rischio per la qualità della vita, ovvero di impoverire l’individuo: un po’ per questa convinzione, un po’ per curiosità ho provato a sfidarmi per vedere se qualcosa cambiava.

Chi mi conosce sa che il mio pseudonimo “Creator” è ispirato dalla spinta inesauribile che ho di creare appunto. In tal senso infatti le sfide che mi pongo, molto spesso, hanno come denominatore comune la realizzazione di “qualcosa” e questo articolo è la “prova provata” di ciò che sto affermando!

Quando parlo di sfide in argomenti di cui non si ha familiarità intendo proprio attività estranee o per niente attinenti a ciò che ci riesce meglio ma che comunque è invitante per noi.

Ciò che ho osservato sino ad oggi sfidandomi, è un generale arricchimento delle mie capacità, una migliore comprensione della realtà, un rinnovato e più positivo rapporto con gli altri, un aumento dell’autostima e la più chiara consapevolezza dei miei limiti.

Sono convinto che ognuno di noi dovrebbe provare questo genere di esperienza per vivere una vita più completa, varia, stimolante ed interessante.

Time to Upgrade

Ogni volta che vi si presenta una nuova situazione e vi dite “devo chiamare qualcuno”, “non ce la posso fare”, “non è il caso”, “è troppo impegnativo”, forse è proprio il momento in cui potete mettere in discussione questi pensieri e unire l’utile al dilettevole sfidandovi, osando.

Le persone che conosco sanno che l’informatica è la mia “zona comfort”, il mio campo. Proprio per questo, in vari periodi della mia vita ho provato a fare cose diverse o a cacciarmi in situazioni da vivere. Anche frequentare persone molto diverse dal proprio modo di vedere e concepire la vita è un arricchimento, le differenze stimolano, portano a riflettere e a mettere in discussione il proprio stile di vita.

La mia testimonianza in tal senso, include questo bagaglio di sfide ed esperienze vissute personalmente che porto come esempio concreto:

Lavoro: avviare una startup, lavorare come dirigente, consulente, dipendente pubblico e privato.

Famiglia: vivere un matrimonio e avere dei figli.

Altro: suonare/comporre, modellare con la sabbia, aprire un blog, fare il deejay, praticare giardinaggio, progettare su CAD, cucinare piatti complessi, concepire un gioco da tavolo, praticare Hip Hop, approfondire concetti di matematica, fisica ed esplorazione dello spazio cosmico, risolvere questioni finanziarie/fiscali in autonomia, insegnare, gestire affitti senza alcun tipo di intermediazione, studiare/applicare tecniche di project management e metodologie agili, praticare falegnameria, impegnarsi in lavori edili, approfondire concetti di medicina/salute, viaggiare piuttosto che “andare in vacanza”, sviluppare capacità empatiche con le persone, cimentarsi in studi sulla crescita personale o sul trading…

…insomma, tante cose, molto diverse tra loro; questo è il bello e il suggerimento che vi sto dando.

Il bilancio di tutto ciò è molto positivo e mi porta ad affermare che continuerò così, sempre di più, perché il tempo che ci è dato non è infinito, la mente e il corpo non ci sostengono bene fino alla fine e ci sono un’infinità di esperienze interessanti da provare.

Un ultimo consiglio: quando una cosa non risulta più interessante, se potete, abbandonatela. Non sottrarrà più il vostro prezioso tempo che potrete dedicare ad altro. Non fatevi incastrare dalle abitudini o dalle zone comfort che vi siete costruiti ed evitate chi vi fa perdere tempo.

Un giorno ho sentito una delle tante risposte alla domanda che ci poniamo tutti: quale è il senso della vita? La risposta può sembrare banale ma è “Essere felici” e sento che è quella giusta. E come si può essere felici? In primis realizzandosi, secondo me, e questo “sfidarsi” è un modo di creare situazioni che sono dei veri e propri generatori di soddisfazione, anche solo per averci provato, nonostante i fallimenti. La soddisfazione porta alla felicità. Semplice no?

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