La mia esperienza con il Regulat® 2

Regulat

Oggi vi racconterò di un particolare integratore alimentare che ho scoperto da ottobre del 2010, e che sto assumendo personalmente dal 1° novembre del 2010. Vi descriverò perché sono arrivato a decidere di assumerlo e gli effetti che ha avuto su di me nell’arco di un anno.

Prima di tutto una premessa: perché sto scrivendo questo post, molto dettagliato,  su un prodotto commercializzato da un’industria tedesca? Soldi? Fama? Niente di tutto questo… semplicemente perché… FUNZIONA! E voglio farvelo sapere, perché sarebbe un peccato il contrario.

Partiamo innanzitutto dai motivi che mi hanno spinto a cercare “qualcosa” che potesse migliorare la mia salute dipingendo un quadretto, abbastanza comune direi, per tanti homo sapiens “informaticus” del XX secolo:

  1. alimentazione molto povera di verdura e frutta e piuttosto calorica (e poco Bio);
  2. lavoro sedentario;
  3. nessuna o scarsa attività fisica/sport;
  4. ritmi veglia/sonno non regolari a causa di troppi interessi/impegni;
  5. hobby sedentari;

che mi hanno portato a soffrire dei seguenti problemi:

  1. sindrome del colon irritabile, la quale colpisce circa il 20% della popolazione italiana (vedi anche http://www.sindromecolonirritabile.org);
  2. frequenti raffreddori, influenze stagionali prolungate o con ricadute;
  3. problemi alla schiena e/o articolazioni;
  4. sensazione di stanchezza frequente;
  5. mal di testa;
  6. essere sovrappeso.

Un bel cocktail per stare sul filo del rasoio tra benessere e malessere fisico… non vi pare? E per fortuna che non bevo alcoolici e caffé, non fumo e non mi drogo, altrimenti il quadretto sarebbe completo per un italiano medio che vive in città e lavora in un ufficio. Vi ci identificate un pò?

Gli enzimi: la chiave di tutto

Si può affermare che “l’essenza della vita è la catalisi. La vita è qualcosa che è stata costruita dagli enzimi; si potrebbe dire che essa è il corollario dell’attività enzimatica” (L.T. Troland, Harvard University).

Prima di descrivervi cosa fa e cosa è questo preparato, dobbiamo sviscerare qualche concetto di base sugli enzimi, la loro importanza per il nostro organismo e in particolare per la digestione. In questo articolo è descritto in modo riassuntivo cosa sono gli enzimi, che funzioni hanno nella digestione e quali sono i fattori che li inibiscono, spesso irreversibilmente.

Consiglio anche la lettura di questo articolo per una descrizione degli enzimi più attinente a ciò che sto per esprimere in questo post.

Uno dei concetti più importanti per la comprensione meglio ciò di cui sto parlando e che l’ingestione di cibo crudo non stimola la secrezione endogena enzimatica come quello cucinato; meno acidi dello stomaco vengono secreti permettendo agli enzimi degli alimenti di operare per un periodo più lungo nella parte alta dello stomaco, che è quella enzimatica. In questo modo, la maggior parte della digestione avviene grazie agli enzimi degli alimenti.

Al contrario, il cibo cotto costringe l’organismo ad utilizzare non gli enzimi degli alimenti – perché ormai sono stati completamente distrutti (vedi più avanti perché) – ma gli enzimi endogeni che, in realtà, dovrebbero essere risparmiati, per servire come riserva per tante altre funzioni.

Vi avverto che se siete completamente a digiuno sugli argomenti trattati (enzimi, digestione, ecc. ), a causa della vastità dell’argomento, potreste impiegare anche settimane per comprendere a fondo tutti gli aspetti legati a ciò che sto per sintetizzarvi. Quindi se siete intenzionati a capire veramente, prendetevi il tempo che serve,  senza fretta. Potete trovare approfondimenti di ciò che vi sto riassumendo su riviste scientifiche, Wikipedia, siti internet specializzati, libri tematici, testi di medicina/chimica e pubblicazioni nonché forum/blog: il limite su quanto essere informati oggi dipende solo dalla vostra voglia di approfondire!

Un pò di storia e approfondimenti

Il Dr Howell, pioniere dell’impiego clinico degli enzimi di derivazione vegetale, riteneva che la lunghezza della vita fosse proporzionale alla quantità di enzimi consumati nel processo della digestione. Scrisse due libri sull’argomento, che potete trovare anche in vendita su Amazon.

Immagine generata al computer di un enzima

Gli enzimi, infatti, vengono dirottati dal loro naturale impiego metabolico, in particolar modo quelli del sistema immunitario, allo scopo di digerire cibo cotto, in cui una temperatura di 48°C per più di 15 minuti, distrugge completamente gli enzimi essenziali.

Agli enzimi, catalizzatori di natura proteica dotati di alta specificità, si deve l’ordinato svolgersi di quella miriade di reazioni che hanno luogo incessantemente nella materia vivente e che nel complesso costituiscono il metabolismo.

L’attività degli enzimi assolve quindi una funzione essenziale per la realizzazione della complessa biochimica cellulare.

Le malattie degenerative croniche sono imputabili a una grave carenza enzimatica. Quando si mangiano alimenti cotti, gli enzimi deputati a digerirli vengono prodotti da altri organi o tramite un costante drenaggio degli stessi dal sistema immunitario; quando tutto questo si verifica nell’arco di un’intera esistenza, gli organi deperiscono e vengono sopraffatti dalla malattia. Il pancreas umano è due o tre volte più pesante e grande rispetto a quello degli altri mammiferi, attribuendo la causa di tale caratteristica al consumo di una eccessiva quantità di alimenti cotti, che costringe la ghiandola a un’iper produzione enzimatica con conseguente ipertrofia.
Con il passare del tempo il nostro organismo non produce più la stessa quantità di enzimi di quando eravamo bambini o giovani. Non si è necessariamente quello che si mangia, bensì quello che si riesce a digerire! Un miglior processo digestivo, coadiuvato da enzimi di derivazione vegetale, dovrebbe costituire il punto di partenza di qualsiasi programma di tutela della salute; quando l’organismo riesce ad ottenere quello di cui necessita e nel momento in cui ne ha bisogno, esso produce meraviglie.

A tutt’oggi nessuno è riuscito a creare un enzima partendo da materiale sintetico. Gli enzimi si possono creare esclusivamente partendo da materiale organico vivente. Il problema è che i preparati enzimatici tradizionali hanno una limitata efficacia. Le formulazioni in pastiglie, infatti, a causa del calore inerente alla lavorazione perdono almeno il 50% dell’attività enzimatica; gli enzimi derivati dalla frutta esotica (papaina e bromelaina) forniscono un apporto di due o tre enzimi, che non coprono in alcun modo il fabbisogno enzimatico del nostro organismo, che si aggira intorno a 10.000 tipi di enzimi giornalieri e da ultimo non dimentichiamo che gli enzimi sono macromolecole proteiche che nella loro forma non scomposta vengono assimilati dall’organismo solo in bassa percentuale.

La domanda è: come procurarsi al giorno d’oggi una gran quantità di enzimi funzionanti endogeni?
Il Dr. Hans Niedermaier, farmacista e chimico alimentare, nel 1970 si è posto questa domanda e dopo 30 anni di ricerche ha scoperto il processo di fermentazione a cascata. Partendo da frutta, noci e verdure biologiche sminuzzate si effettuano varie fermentazioni successive tramite l’aggiunta dei microrganismi, per ottenere una scomposizione di tutti gli elementi efficaci con notevole aumento dell’energia vibratoria e trasformare gli enzimi molecolarmente grandi in subunità enzimatiche costituite da piccole catene peptidiche di informazione terapeutica potenziata, che hanno la possibilità, attraverso i villi intestinali, di raggiungere il circolo sanguigno e venire in gran parte assorbiti anche già tramite la mucosa orale. Il prodotto finale è privo di zucchero, alcool, conservanti e di microrganismi viventi: è un meraviglioso elisir di aminoacidi, flavonoidi, polifenoli, carotenoidi, vitamine, minerali che garantisce un potenziale antiossidante elevatissimo. Con la somministrazione degli enzimi scomposti si mira a restituire all’organismo il suo equilibrio (omeostasi), ostacolando così disfunzioni metaboliche, iperacidità, invecchiamento di articolazioni o tessuti e ossidazioni incontrollate, responsabili dei sintomi acuti o cronici di molte malattie.

Tutti i processi vitali che avvengono negli organismi viventi, devono essere visti come un insieme di processi enzimatici interdipendenti l’uno con l’altro. Una qualsiasi interferenza che blocchi un processo enzimatico particolare, può avere ripercussioni generali anche sulle reazioni enzimatiche successive provocandone un blocco irreversibile.

Il Dr. Howell credeva che nutrirsi di cibo cotto portasse alla riduzione dell’aspettativa di vita, all’insorgenza di malattie e all’abbassamento della resistenza a vari tipi di stress. Egli ha sottolineò che l’Homo sapiens e gli animali in generale che seguono una dieta composta in larga parte da cibi cotti, sono portati ad avere un pancreas ipertrofico, al contrario di altre ghiandole ed organi (il cervello in particolar modo) che invece si riducono di dimensione.

Tra le varie asserzioni fatte dal Dr. Howell, vorrei citarne una che ritengo importante: “la lunghezza della vita è inversamente proporzionale al tasso di esaurimento del potenziale enzimatico di un organismo” ossia il maggiore uso di enzimi alimentari promuove una diminuzione del tasso di esaurimento del potenziale enzimatico. In altre parole si può asserire che gli alimenti integrali contribuiscono ad una buona salute ma i cibi ricchi di enzimi forniscono energia illimitata.

Gli effetti su di me

A questo punto vi starete chiedendo se mi sono trasformato in una specie di Superman dopo aver assunto questo preparato… la risposta è ovviamente no, ma almeno ho ridimensionato i problemi summenzionati.

Tengo a precisare che non ho variato l’alimentazione, sempre molto povera di verdura e frutta e piuttosto calorica (e poco Bio), ho mantenuto lo stesso lavoro, con gli stessi ritmi, non ho cambiato l’attività fisica, ho mantenuto irregolari i miei ritmi veglia/sonno e i miei hobby sedentari. Le uniche variabili ad essere state introdotte nella mia vita in questo anno sono: l’integratore, l’olio di canapa e alcune sedute di osteopatia per i dolori alla schiena (di cui parlerò in post separati).

Per semplificare la descrizione degli effetti che ho sperimentato, vi ri-cito i problemi, uno per uno, seguiti dall’effetto:

  1. Sindrome del colon irritabile: il mio colon non è più così “irritabile”! Esprimendo grossolanamente una percentuale,  potrei dire che si è irritato almeno l’80% in meno di prima. Ho addirittura fatto la cosiddetta contro-prova ingerendo dei cibi che digerivo con difficoltà, anche in gran quantità, per vedere fino a che punto erano efficaci questi enzimi integrativi: solo in qualche caso dove ho VERAMENTE esagerato ho avuto diarrea, ma senza alcun dolore. Inoltre aggiungo che la sensazione di leggera pesantezza che spesso percepivo durante la digestione, è scomparsa.
  2. Frequenti raffreddori, influenze stagionali prolungate o con ricadute: non mi sono praticamente ammalato per un anno intero! E quando lo sono stato, al più convalescente 1-2 giorni con febbre bassa e dolori leggeri. Ho avuto raffreddori che però si sono trascinati a lungo, anche per via di sbalzi di temperatura e “freddate” stagionali anomale. Nessuna ricaduta comunque.
  3. Problemi alla schiena e/o articolazioni: sono andati migliorando durante tutto l’anno con alcuni picchi di intensità (probabilmente legati a sforzi o movimenti errati) e verso la fine dell’anno si sono risolti completamente. Merito più dell’osteopatia probabilmente che del Regulat e dell’olio di canapa.
  4. Sensazione di stanchezza frequente: dopo 15 giorni di assunzione percepivo un’energia quasi inesauribile. A volte avevo talmente voglia di fare che non riuscivo neanche a dormire! Questa sensazione si è affievolita nei mesi successivi fino a stabilizzarsi dopo circa 3-4 mesi. Ora mi sento stanco solo se non dormo a sufficienza o se conduco attività molto faticose o particolarmente noiose, ma, in generale, non sono più lontanamente stanco come prima.
  5. Mal di testa: meno frequenti di prima, anche se, come sempre, dipende da cosa si fa. Va da sé che uno stress eccessivo, poco sonno e/o sforzi improvvisi possono causare mal di testa anche in un individuo perfettamente sano.
  6. Essere sovrappeso: non sono dimagrito… ma nemmeno ingrassato! Ne concludo che se mangiassi anche solo leggermente meglio (+frutta/verdura -dolci -farinacei -latticini -quantità) probabilmente sarei anche dimagrito un pò.

Il rischio dell’effetto placebo

Tutta autosuggestione? Leggendo come viene descritto su Wikipedia il placebo, effettivamente potrebbe sembrare verosimile. In questo anno di sperimentazione ho sospeso più volte la “cura” e devo dire che nei periodi di astinenza qualcosa tornava a peggiorare (non tutto e non come prima però).

A mio modo di vedere e per quanto ne posso capire, dovrebbe essere vero che dando ad un organismo, per qualche mese, un notevole apporto di enzimi (con l’integratore) e di acidi grassi (con l’olio di canapa), molto probabilmente tenderà a stare meglio anche in loro assenza per parecchi mesi successivi. Ora infatti ho smesso da un mese, per vedere cosa accade nel prossimo futuro. Per ora sto benissimo.

C’è da dire che il placebo in questo caso non è propriamente tale, in quanto le sostanze non sono evidentemente “acqua e zucchero” ma contengono veramente le sostanze che dichiarano i produttori. Quindi mi sento di dire, con ragionevole convinzione, che anche se può configurarsi un effetto di autosuggestione, simile al placebo, questo potrebbe essersi presentato solo all’inizio della “cura” in cui gli effetti erano più evidenti, ma non per tutto l’anno di sperimentazione.

Il nome del rimedio

Il rimedio si chiama Regulat®.

Non vi tedierò con slogan pubblicitari o informazioni di altro genere ma vi rimando ai siti ufficiali

  • Niedermaier Pharma – Azienda che lo produce
  • Brevetto del processo di fermentazione a cascata con cui è prodotto
  • Sito internazionale sul Regulat® con tanti link e informazioni aggiuntive (in ogni sito straniero ci sono video, link, recensioni, ecc.)
  • Libretto sul Regulat in inglese. In Italia è tradotto malissimo ed è distribuito a pagamento presso i punti vendita.
Recensioni NON scientifiche
  • Video recensione su MondoBio.tv
    NDR. condivido quanto esposto con la recensione, ma mi dissocio dalla relazione che fa la dott.ssa intervistata riguardo le proprietà omeopatiche del Regulat®
Studi scientifici a favore
  • Uno studio del 2008 (pubblicato in inglese) condotto dalla BioTeSys GmbH (Esslingen, Germany) e dell’Institut für Medizinische Diagnostik (Berlin-Steglitz, Germany) conclude che sono stati osservati effetti benefici per il sistema immunitario sui soggetti trattati, anche se si riserva di rivedere questi risultati su un campione di soggetti più numeroso.
  • Uno studio del 2009 (pubblicato in inglese) condotto dal National Center for Biotechnology Information (Bethesda MD, 20894 USA) conclude che sono stati osservati promettenti effetti fisiologici di regolazione del sistema immunitario sui soggetti trattati, anche se si riserva di rivedere questi risultati su un campione di soggetti più numeroso.
Studi scientifici a sfavore
  • Uno studio del 2009 (qui riportato in sintesi) dell’EFSA sul Regulat®: conclude che non è stata stabilita una relazione di causa-effetto tra il consumo di Regulat® e l’effetto dichiarato, relativamente al rafforzamento, modulazione, miglioramento e regolazione delle attività del sistema immunitario. Lo studio completo, in inglese, lo trovate qui.
    NDR. anche io ho sperimentato personalmente che in questo senso non è proprio funzionale come lo descrivono, ma questo è solo uno degli effetti che ci si aspetta; in generale mi sono ammalato di meno, e questo è un fatto.

Dove si compra

Il Regulat non si trova ovunque, ma reperirlo non è difficile.

Io personalmente lo compro alla spezieria del Vaticano (fanno anche un buono sconto). Vendono solo al dettaglio presso il loro punto vendita di Roma.

Online si può acquistare direttamente dal sito del produttore http://www.regulat.it o consultare l’elenco dei punti vendita già censiti sul territorio, sempre sullo stesso sito.

Si può trovare addirittura su ebay o siti di vendita online in tutta Italia. E’ sufficiente cercare in Google parole chiave come ad esempio “regulat farmacia” o “regulat vendita”.

Ma è proprio necessario integrare enzimi?

Dipende!

Se riuscite ad introdurre nella vostra alimentazione una discreta quantità di alimenti che non siano stati precedentemente sottoposti a pastorizzazione, sterilizzazione, conservazione, radiazione e surgelamento (tutti processi che rendono inattivi gli enzimi degli alimenti e ne alterano le strutture) e vi nutrite di parecchia frutta e verdura cruda, la risposta è: sicuramente no.

Il punto è che riuscire ad alimentarsi in questo modo, costantemente, è molto difficile al giorno d’oggi (non è mio interesse soffermarmi sui motivi ora).

Il Regulat permette di risolvere una parte del problema in modo comodo e compatibile con la vita moderna. Inoltre permette di uscire da stati di malessere cronico in breve tempo, aiutando fattivamente l’organismo.

L’unico neo della soluzione è il costo, che non è propriamente un aspetto da sottovalutare.

2 thoughts on “La mia esperienza con il Regulat®

  1. Reply Fiorella Gen 26,2012 17:06

    Ciao!
    Oggi ho comprato Regulat per la prima volta su consiglio di una cara amica naturopata. Prima d’ora non ne avevo mai sentito parlare e quindi ho cercato anche on line notizie in merito. Il tuo blog è interessantissimo e molto dettagliato e ti riscriverò presto per farti sapere se ho notato miglioramenti/cambiamenti durante il periodo di assunzione (tieni conto che rispetto a te io vivo di verdure e un pò di frutta e cerco di fare attività fisica 3 volte a settimana) e in che misura ne ho ottenuti.
    Spero che, come giustamente tu fai notare, non ci sia di mezzo una sorta di effetto placebo….bisognerebbe “astrarsi” nel momento in cui si assume Regulat 😉
    Ti auguro una buona serata e grazie ancora per le preziose informazione!
    A presto

  2. Reply creator Gen 26,2012 17:37

    Ciao Fiorella,
    spero che per te abbia effetti benefici proprio come ne ha avuti su di me.

    Grazie per i complimenti e spero di rileggerti presto.

    Stefano

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